Per Libra,
Saluto con gioia e persuasione la nuova edizione di Libra, e rivolgo un pensiero di stima alla sua madrina instancabile, Miresa Turci. Sento particolarmente significativo l’invito che Libra da tanti anni rappresenta, interrogandoci ostinatamente sul senso e sul posto che la lettura può avere nella nostra vita. Lo sento oggi più che mai: giacché il continuare a pensare e a dare senso alle cose è un’attività che vediamo posta in serio pericolo, e il creare le condizioni, culturali e politiche, per l’elaborazione e l’incontro dei saperi si rivela un impegno sempre più necessario.
Luogo di riferimento e funzione di raccordo del pensiero di tante persone, Libra ha ai miei occhi anche meriti più particolari e specifici: come quello per esempio di proporre cicli di incontri sempre rigorosamente interdisciplinari, di relazione e di scambio di conoscenze diverse, o quello di valorizzare il momento collettivo della serata, il “momento del dibattito”, tanto quanto si valorizzano i singoli ospiti invitati a tenere la loro lezione.
Sono serate che ricordo con gratitudine e affetto, in cui ho visto possibile un’esperienza diversa di quello che chiamo complessivamente “lettura”: esperienza condivisa e nondimeno intima, sommamente attraente senza bisogno di essere resa spettacolare, armoniosa sebbene nasca da un concorso di pensieri e di passioni, condotta ad alti livelli ma che non esclude nessuno.
Il fatto poi che in questa esperienza abbiano tanta parte le scrittrici, le poetesse, le filosofe e le donne in genere, fa sì che Libra mi sia particolarmente cara, e che io la ricordi, assieme alla città che ne è la degna e stupenda cornice, come una situazione speciale, di cui mi onora l’essere stata ospite.
Monica Farnetti